Perché mangiare spesso e tanto fa male alla salute?
Mangiare tanto, sia in termini di quantità che in termini di frequenza dei pasti, non fa bene all’organismo.
Per come è strutturato, l’uomo non è adatto a mangiare così tanto e così tante volte in un giorno. Di contro, mangiare meno sia in termini di quantità che di frequenza o addirittura saltare un pasto ogni tanto, può favorire una serie di processi metabolici positivi per la salute dell’organismo.
Linee guida, televisione, internet, ci bombardano quotidianamente di informazioni nutrizionali di ogni tipo che dicono tutto e il contrario di tutto.
Tipici esempi sono:
bisogna mangiare almeno 5 volte al giorno! Non bisogna MAI saltare la colazione. Il digiuno fa malissimo! I carboidrati sono fondamentali. Le proteine fanno male. I carboidrati la mattina e le proteine al sera e così via.
Internet è diventata una fonte infinita di informazioni spesso contraddittorie alle quali, purtroppo e sempre più di frequente, l’utente medio vi fa riferimento.
È diventato davvero molto difficile distinguere le informazioni di carattere scientifico da quelle proposte da qualche blog improvvisato sull’alimentazione.
Per questo motivo, più che focalizzarsi su una dieta specifica, sarà molto più interessante e utile capire come funziona davvero il nostro organismo.
Questo ci permette di fare scelte nutrizionali più consapevoli e mirate all’obiettivo che si vuole raggiungere.
Come funziona il nostro organismo?
Possiamo semplificare dicendo che il nostro organismo ha, fondamentalmente, due modi di funzionare. Ha due vie metaboliche
1) La prima via è la cosiddetta via metabolica a zuccheri, che si attiva quando mangiamo principalmente carboidrati o zuccheri, cioè la pasta, il pane, la pizza, i grissini, i cracker, i biscotti, la frutta, i cereali, i succhi di frutta, le bibite gasate e così via.
Questa prima via metabolica è definita anabolica, ed è responsabile della replicazione cellulare e dei tessuti corporali e, quindi, della crescita.
Nella via anabolica si produce poca energia.
Questa via viene utilizzata principalmente dal bambino che deve crescere, dalla donna in gravidanza o quando abbiamo necessità di riparare un tessuto dopo un lesione o durante un processo infiammatorio acuto.
2) La seconda via, invece, è quella del metabolismo dei grassi, sia dei grassi che introduciamo con la dieta, sia dei grassi accumulati nel tessuto adiposo del corpo.
Questa via, a differenza della prima, è una via catabolica, ovvero è la via che ci permette di riparare le nostre cellule e di produrre moltissima di energia.
Facciamo un esempio pratico, pensiamo al nostro organismo come una casa:
possiamo dire che da 0 a 18 anni dobbiamo utilizzare la via anabolica per costruire la casa, mettere la porta, gli infissi alle finestre, mettere i mobili, arredare la cucina con tutti gli utensili necessari, i quadri e tutto ciò che ci serve per vivere.
Dai 18 anni in poi, la casa deve essere costantemente manutenuta, ogni tanto va dato l’intonaco, vanno buttate le cose che non servono più, il tetto va ristrutturato altrimenti nel lungo periodo la casa inizia a degenerare e, prima o poi, crolla.
Il nostro organismo funziona allo stesso modo.
Quando smettiamo di crescere il corpo deve essere costantemente mantenuto e vanno smaltite le sostanze che non servono più e, per farlo, serve moltissima energia.
La via che ci permettere di conservare e ristrutturare l’organismo è la seconda via, cioè la via catabolica.
Questa via, a differenza della prima ci permette di riparare le nostre cellule, di produrre moltissima energia e di superare i processi infiammatori, quei processi infiammatori alla base di molte malattie oggi ormai diventate epidemiche.
La gastrite, la colite, l’asma, la cistite, le intolleranze, la celiachia, la dermatite, l’artrite reumatoide, il diabete fino ad arrivare a quelle più gravi come il tumore, le neurodegenerative (il Parkinson o l’Alzheimer ad esempio), ma anche deficit dell’attenzione, ADHD, difficoltà di apprendimento o depressione possono derivare, infatti, da uno stato infiammatorio cronico non risolto e da una persistente attivazione del sistema immunitario.
Il pasto infinito
Che cosa accade oggi nel mondo occidentale? Oggi la maggior parte delle persona attiva sempre e solo la via anabolica.
Rispetto a 50/70 anni fa infatti, con la forte industrializzazione e l’avvento dei supermercati, abbiamo a disposizione tutto il cibo che vogliamo e a basso costo. Possiamo comprare quantità di cibo infinito e mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Alcuni supermercati, negozi di alimentari e bar sono aperti 24 ore su 24. A qualsiasi ora possiamo reperire del cibo.
Oggi l’uomo mangia tonnellate di carboidrati, dal pane, alla pasta, alla pizza, ai cereali, tonnellate di proteine vegetali, che come sappiamo hanno un valore biologico molto basso, e di una varietà infinita di alimenti lavorati, processati e industriali.
Oggi la maggior parte delle persone attiva sempre e solo la via anabolica, poiché mangia moltissimi carboidrati, dal pane, alla pasta, alla pizza, ai cereali, a partire dalla colazione fino alla cena.
Questo cosa comporta in termini di salute?
Prima di tutto consideriamo che l’uomo, per come è strutturato, non è fatto per mangiare così tanti zuccheri.
Ogni volta che mangiamo, la glicemia nel sangue sale, ovvero il glucosio nel sangue aumenta.
Il glucosio non può rimanere a lungo in circolo perché è estremamente dannoso per l’endotelio vascolare e per questo deve essere smaltito il più velocemente possibile.
Per favorire il processo di smaltimento del glucosio il pancreas produce l’insulina, un ormone che stimola l’assunzione del glucosio nelle cellule muscolari e adipose contribuendo quindi alla regolazione dei livelli ematici di zucchero.
Quando mangiamo un eccesso di carboidrati (o un eccesso di proteine) il fegato ne trasforma una parte in glicogeno (una sorta di riserva energetica pronta all’uso) che viene depositato prevalentemente nel fegato e nei muscoli e il resto lo trasforma in acidi grassi, i famosi trigliceridi.
Il grasso accumulato non è semplicemente una riserva energetica.
Il grasso in eccesso viene accumulato nel fegato, nei muscoli e tra i visceri e produce molecole infiammatorie circolanti che favoriscono e stimolano il processo infiammatorio, che se non risolto, come abbiamo visto, può diventare cronico.
Inoltre quando i livelli dei insulina sono sempre alti, l’organismo utilizza solo la via metabolica del glucosio e non brucia i grassi.
Quindi dopo un pasto abbondante a base principalmente di zuccheri e proteine, la glicemia è molto alta, l’insulina è alta, e il nostro organismo utilizza solo gli zuccheri come substrato energetico e non brucia un grammo del nostro grasso accumulato, quel grasso accumulato viscerale che produce sostanze pro-infiammatorie.
Cosa fare
Sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista della salute, attivare la via catabolica è molto più conveniente.
Come si può quindi affrontare il problema e attivare quei processi che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e ad avere più energia?
Innanzitutto sicuramente riducendo le quantità di cibo e la frequenza dei pasti.
Poi, logicamente, va curata anche la qualità dei prodotti utilizzati, cercando di scegliere prodotti di alta qualità, di provenienza certificata e controllata, limitando il più possibile prodotti industriali e preconfezionati, quindi alimenti molto lavorati e trasformati.
Inoltre possono essere introdotti momenti di digiuno mirati e sicuramente attività fisica aerobica regolare, e una serie di altri accorgimenti.
Infine sarebbe utile modificare il substrato energetico principale riducendo la quantità di carboidrati e proteine aumentando l’apporto di alimenti a base di grassi di qualità.
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